Skip to main content

Il Coro Giovanile Italiano esibitosi nella seconda serata del Festival

Con il concerto del Gruppo Vocale Novecento di domenica 9 Giugno scorso, si è chiusa in bellezza quella che si desidera definire –  con buon augurio – la prima edizione del festival della vocalità DODEKANTUS.
I membri del direttivo dell’Accademia Dodekachordon hanno lavorato alacremente per l’organizzazione e la riuscita di questo importante Festival: “…è stata una fatica complessa – afferma Stefano in un post sul suo profilo Facebook – ma ne valeva la pena. Siamo un gruppo che non si perde mai d’animo, abbiamo fame di musica e di bellezza, e ci piace crearle, non solo fruirne!”.
Tre appuntamenti nei quali il numeroso pubblico presente, nonostante una situazione meteorologica molto sfavorevole, ha potuto ammirare ed ascoltare tre formazioni corali di assoluto riferimento che hanno offerto ciascuna un saggio di alto livello, ma soprattutto tanta CULTURA.
Il Coro “Marc’Antonio Ingegneri”, che celebra quest’anno il 40° anniversario della sua fondazione, ha aperto la manifestazione esibendosi assieme all’orchestra “Interpreti Italiani” nella prima veronese del Dixit Dominus RV 807 di Antonio Vivaldi, opera attribuita solo nel 2005 al celebre musicista e compositore veneziano, e nelle successive due serate ha introdotto i cori ospiti con l’esecuzione di alcuni brani a cappella tratti dal proprio repertorio.
Notevole impressione hanno suscitato per bravura, competenza e alto livello esecutivo il Coro Giovanile Italiano, diretto dai maestri Luigi Marzola e Carlo Pavese, e il Gruppo Vocale Novecento. Il primo è stato a ragion definito dal maestro Matteo Valbusa la ‘nazionale dei cori italiani’ in quanto composto da elementi molto giovani e selezionatissimi, provenienti da ogni parte d’Italia e avviati alla carriera professionale in campo musicale. Il ‘Novecento’ è la creatura del giovane maestro Maurizio Sacquegna che, con un certosino lavoro che porta avanti da una quindicina di anni, ha saputo riunire attorno a sé una quarantina di selezionati ed appassionati coristi di San Bonifacio e dintorni facendoli crescere artisticamente e portandoli ad un livello di prim’ordine.

Il Gruppo Vocale Novecento nella chiesa inferiore di San Fermo

Alla fine di una manifestazione del genere si è soliti redigere un bilancio, annotando qualche dato, mettendo in risalto ciò che di buono è stato fatto e facendo luce sugli aspetti da migliorare… e questo bilancio è decisamente positivo, al di là delle più rosee previsioni!
I numeri danno sicuramente ragione agli organizzatori, riconoscendo loro il giusto merito del successo riscosso dal Festival assieme alle critiche ammirate del pubblico…

  • tre cori e un’orchestra per un totale di circa 120 artisti alla ribalta;
  • tre opere complete, un concerto strumentale e 24 canti eseguiti;
  • un pubblico che ha toccato le 1500 presenze complessive nelle tre serate;

…e alla vicinanza delle autorità intervenute:

  • Orietta Salemi, consigliere regionale della Regione Veneto;
  • Francesca Briani, assessore alla Cultura del Comune di Verona;
  • Daniela Drudi, consigliere comunale del Comune di Verona e presidente della Commissione Consiliare per le Politiche Culturali;
  • Alessandro Raschi, presidente dell’Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali del Veneto (ASAC).

Tre serate da sold out, quindi, svoltesi oltretutto nella suggestiva cornice romanico-gotica del complesso di San Fermo a Verona, grazie anche allo spirito di ospitalità che anima il parroco don Maurizio Viviani, dimostratosi persona sensibile e disponibile, che il direttivo dell’Accademia Dodekachordon intende ringraziare pubblicamente di tutto cuore.

Arrivederci all’anno prossimo, Dodekantus!

Il Coro “Marc’Antonio Ingegneri” e l’Orchestra “Interpreti Italiani” diretti da Matteo Valbusa nel concerto d’apertura del Festival Dodekantus